YOGA IN GRAVIDANZA
Raffaella Aliperti • 17 febbraio 2020
Durante una lezione di Yoga stretching in gravidanza

Veronica è una giovane donna nel terzo trimestre di gravidanza.
Fa parte di un gruppo di donne ben amalgamato del corso di Yoga in gravidanza, un gruppo in cui scorre una buona energia.
Veronica è molto attiva nelle discussioni tra donne nello spogliatoio che è è un prezioso luogo di confronto.
Mentre si cambiano , le donne scambiano informazioni, condividono spunti pratici riguardo all’ospedale scelto, al l’organizzazione del parto ecc
Veronica come tutte le altre ragazze del gruppo, ha iniziato da poco il Corso pre-parto, presso un noto Ospedale di Milano :personalmente credo nell’importanza di familiarizzare con il luogo del parto.
Veronica però , mentre si cambia per la lezione , sembra perplessa e confida alle altre ragazze di essersi trovata spiazzata alla lezione con l’Ostetrica in ospedale. L’argomento del Corso pre-parto era per lei e per il compagno estremamente importante: riguardava i segnali del travaglio e come capire quando andare in ospedale .Veronica è disorientata al pensiero di quanti e quali segnali del suo corpo dovrebbe sorvegliare negli ultimi giorni per capire di essere arrivata al travaglio---
Si rammarica di non aver portato carta e penna, sembra preoccupata di non essere sufficientemente preparata a riconoscere quando sarà il momento.
A quel punto ho compreso che era necessario modificare le sequenze di lavoro corporeo che avevo immaginato per la lezione di quella sera; era necessario riportare Veronica alla consapevolezza corporea, all’ascolto di se, alle tecniche di movimento e respiro che noi di Wonder Mamy facciamo sempre sperimentare al gruppo, trasformandole in un bagaglio che accompagna la donna nel suo viaggio fino al travaglio e durante il parto.
Ho ricordato a Veronica come sia facile respirare, ho chiesto al gruppo di portare le mani in Yoni mudra in ascolto del proprio utero e del proprio bambino e lasciare fluire energia ed emozioni.
(digitate Yoni mudra su Google se volete vedere di cosa si tratta).
Abbiamo respirato semplicemente lasciando che il respiro fluisse , svuotando bene i polmoni , rispettando il ritmo naturale del corpo. Quando si è creato il giusto clima, abbiamo mimato l’arrivo della contrazione, l’abbiamo accolta e attraverso il respiro l’abbiamo guidata e convogliata in forma di energia verso il pavimento pelvico. Tre respiri lunghi , tre respiri in cui l’aria viene lasciata uscire completamente fino a trovarsi con i polmoni completamente svuotati…. ed ecco che la contrazione è finita!
Sperimentare il respiro e il movimento guidato è un metodo semplice ed infallibile : porta ad avere la consapevolezza di sé e di ciò che avverrà quando sarà il momento, apprendere come ascoltare la potenza del femminile che c’ è in ciascuna di noi.