LO SHIATSU SECONDO ME
Lorenzo Ferrioli • 13 dicembre 2019
Ritrovare un equilibrio tra corpo e psiche

La tradizione culturale, filosofica e medica giapponese ci ha donato una antichissima pratica manuale, conosciuta oggi con il nome di Shiatsu.
Essa trae origine dalla filosofia taoista secondo la quale, la vita si esprime al meglio in un costante e continuamente mutevole equilibrio di forze tra loro complementari. Il tutto è formato dall’insieme delle parti in proporzioni mutevoli e secondo un fluire che ci porta, attraverso molteplici e svariate esperienze, lungo il sentiero della nostra esistenza.
Per ciò che riguarda noi esseri umani, la nostra fisicità, la nostra psiche, i nostri sentimenti, la nostra forza vitale, le nostre azioni, ogni nostro aspetto, è regolato da queste fondamentali leggi della natura.
L’essere umano, inteso come insieme di corpo, psiche e anima, risponde alla mutevolezza delle condizioni ambientali esterne al proprio corpo (clima, sollecitazioni meccaniche, sforzo fisico) ed interne al proprio corpo (tensioni muscolari, affaticamento, carenza di sostanze nutritive, pensieri ed emozioni predominanti) adattandosi e fornendo risposte adeguate.
In termini medici ciò è definito come “naturale processo fisiologico” o come “naturale capacità di autoguarigione” oppure come “equilibrio psichico”, in poche parole un buon stato di salute.
La condizione di salute:
Ognuno di noi, rispetto alla propria dotazione fisica, emotiva ed energetica, è in grado di rispondere adeguatamente alle continue richieste del vivere mantenendosi in una zona di equilibrio, e trovando in essa serenità e salute.
Gli inevitabili acciacchi, conseguenze del vivere, vengono accolti e risolti dal nostro sistema psico-fisico. I dolori fisici cronici non si manifestano.
Ma quando invece le pressioni esterne o interne si fanno eccessive rispetto alla nostra capacità di risposta? Entriamo in una condizione di disarmonia; allora il sonno, il riposo, lo svago, non sono più sufficienti ad attivare il naturale riequilibrio.
Le nostre condizioni fisiche e psichiche cambiano, il nostro nuovo equilibrio contempla dolori, debolezze strutturali, disfunzioni di alcuni organi, alterazioni della psiche.
La condizione di mezzo:
Queste parti di noi, disfunzionali, faticano a migliorare nel corso del tempo e quasi sempre peggiorano, portando l’intero sistema corpo-mente a manifestare disturbi e fastidi non gravi al punto da dover intervenire ma sufficienti a peggiorare, anche se di poco, la qualità della nostra vita.
E’ una condizione dell’essere posta tra un vero stato di salute e la malattia.
E’ lo stato in cui ci troviamo quasi tutti e, soprattutto ad una certa età, è considerato “normale”. Capita addirittura di raccontarci che questi piccoli acciacchi sono come medaglie al valore per le importanti imprese compiute!
Cosa succede se questi acciacchi vengono trascurati, se le pressioni interne od esterne che li hanno generati non cambiano o addirittura aumentano, se la nostra forza vitale diminuisce per indebolimento o naturalmente per l’età che avanza?
La condizione di malattia:
Succede che si manifesta una patologia e si entra in un ambiente fisico ed emotivo dove le capacità sono ridotte, dove le parti disfunzionali diventano davvero inefficienti, dove il dolore è più presente, dove ci si considera “malati”.
Anche l’esperienza di un incidente, che determina lesioni sia dal punto di vista fisico che psichico, può portare a questo tipo di condizione.
Cosa fare allora?
Normalmente ci si adopera per “guarire” dai sintomi che ci affliggono, affidandoci alle cure di una persona specializzata ed esperta della problematica in questione.
E’ precisamente la cosa giusta da fare, ed è da fare con urgenza ed impegno.
Ma quale azione importante, di solito, trascuriamo di fare?
Rivolgersi ad una persona specializzata ed esperta nel prendersi cura di noi!
E’ un atto fondamentale nel processo di guarigione, intendo della guarigione vera, del creare una nuova condizione psico-fisica, un nuovo equilibrio che non lasci più spazio a che una condizione patologica si manifesti e cresca.
Del ritrovare un equilibrio tra corpo e psiche, a recuperare una buona vitalità che ci consenta di attraversare le avventure che la vita ci riserba senza ritrovarci con indesiderati effetti collaterali.
Curare il sintomo va bene ma ripristinare una condizione di salute è un’altra cosa.
Mi viene in mente un classico aforisma spesso utilizzato parlando di approccio olistico alla cura: se nel tuo terreno è cresciuta un’erbaccia infestante, va bene estirparla, ma se non cambi la composizione chimica del tuo terreno prima o poi essa ricrescerà, perché perdurano le condizioni tali a che il seme attecchisca e la pianta cresca.
Lorenzo Ferrioli
Operatore Shiatsu dal 1993 e Osteopata D.O.
Essa trae origine dalla filosofia taoista secondo la quale, la vita si esprime al meglio in un costante e continuamente mutevole equilibrio di forze tra loro complementari. Il tutto è formato dall’insieme delle parti in proporzioni mutevoli e secondo un fluire che ci porta, attraverso molteplici e svariate esperienze, lungo il sentiero della nostra esistenza.
Per ciò che riguarda noi esseri umani, la nostra fisicità, la nostra psiche, i nostri sentimenti, la nostra forza vitale, le nostre azioni, ogni nostro aspetto, è regolato da queste fondamentali leggi della natura.
L’essere umano, inteso come insieme di corpo, psiche e anima, risponde alla mutevolezza delle condizioni ambientali esterne al proprio corpo (clima, sollecitazioni meccaniche, sforzo fisico) ed interne al proprio corpo (tensioni muscolari, affaticamento, carenza di sostanze nutritive, pensieri ed emozioni predominanti) adattandosi e fornendo risposte adeguate.
In termini medici ciò è definito come “naturale processo fisiologico” o come “naturale capacità di autoguarigione” oppure come “equilibrio psichico”, in poche parole un buon stato di salute.
La condizione di salute:
Ognuno di noi, rispetto alla propria dotazione fisica, emotiva ed energetica, è in grado di rispondere adeguatamente alle continue richieste del vivere mantenendosi in una zona di equilibrio, e trovando in essa serenità e salute.
Gli inevitabili acciacchi, conseguenze del vivere, vengono accolti e risolti dal nostro sistema psico-fisico. I dolori fisici cronici non si manifestano.
Ma quando invece le pressioni esterne o interne si fanno eccessive rispetto alla nostra capacità di risposta? Entriamo in una condizione di disarmonia; allora il sonno, il riposo, lo svago, non sono più sufficienti ad attivare il naturale riequilibrio.
Le nostre condizioni fisiche e psichiche cambiano, il nostro nuovo equilibrio contempla dolori, debolezze strutturali, disfunzioni di alcuni organi, alterazioni della psiche.
La condizione di mezzo:
Queste parti di noi, disfunzionali, faticano a migliorare nel corso del tempo e quasi sempre peggiorano, portando l’intero sistema corpo-mente a manifestare disturbi e fastidi non gravi al punto da dover intervenire ma sufficienti a peggiorare, anche se di poco, la qualità della nostra vita.
E’ una condizione dell’essere posta tra un vero stato di salute e la malattia.
E’ lo stato in cui ci troviamo quasi tutti e, soprattutto ad una certa età, è considerato “normale”. Capita addirittura di raccontarci che questi piccoli acciacchi sono come medaglie al valore per le importanti imprese compiute!
Cosa succede se questi acciacchi vengono trascurati, se le pressioni interne od esterne che li hanno generati non cambiano o addirittura aumentano, se la nostra forza vitale diminuisce per indebolimento o naturalmente per l’età che avanza?
La condizione di malattia:
Succede che si manifesta una patologia e si entra in un ambiente fisico ed emotivo dove le capacità sono ridotte, dove le parti disfunzionali diventano davvero inefficienti, dove il dolore è più presente, dove ci si considera “malati”.
Anche l’esperienza di un incidente, che determina lesioni sia dal punto di vista fisico che psichico, può portare a questo tipo di condizione.
Cosa fare allora?
Normalmente ci si adopera per “guarire” dai sintomi che ci affliggono, affidandoci alle cure di una persona specializzata ed esperta della problematica in questione.
E’ precisamente la cosa giusta da fare, ed è da fare con urgenza ed impegno.
Ma quale azione importante, di solito, trascuriamo di fare?
Rivolgersi ad una persona specializzata ed esperta nel prendersi cura di noi!
E’ un atto fondamentale nel processo di guarigione, intendo della guarigione vera, del creare una nuova condizione psico-fisica, un nuovo equilibrio che non lasci più spazio a che una condizione patologica si manifesti e cresca.
Del ritrovare un equilibrio tra corpo e psiche, a recuperare una buona vitalità che ci consenta di attraversare le avventure che la vita ci riserba senza ritrovarci con indesiderati effetti collaterali.
Curare il sintomo va bene ma ripristinare una condizione di salute è un’altra cosa.
Mi viene in mente un classico aforisma spesso utilizzato parlando di approccio olistico alla cura: se nel tuo terreno è cresciuta un’erbaccia infestante, va bene estirparla, ma se non cambi la composizione chimica del tuo terreno prima o poi essa ricrescerà, perché perdurano le condizioni tali a che il seme attecchisca e la pianta cresca.
Lorenzo Ferrioli
Operatore Shiatsu dal 1993 e Osteopata D.O.