SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'
Sostegno psicologico alla famiglia
La vita è un continuo cambiamento, una continua trasformazione.
Anche in famiglia, tutto cambia continuamente. I figli crescono, manifestano comportamenti che non ci aspettavamo, iniziano ad avere reazioni che ci sconcertano, o che non capiamo.
Talvolta il cambiamento tanto atteso assume delle colorazioni che non ci aspettiamo: un cambio di scuola, un trasferimento, la stessa crescita del figlio, la tanto temuta preadolescenza, o l’adolescenza.
Sono tante le situazioni che possono verificarsi in una famiglia:
• Tuo figlio non ti ascolta più
· È nato un fratellino e il primogenito sembra esserne geloso.
· A scuola ti hanno detto che tuo figlio fa fatica a rispettare le regole della classe
· Tuo figlio ha difficoltà con il cibo, il sonno, la pulizia personale
· Ci sono difficoltà di relazione e frequenti litigi con i figli
· Fare i compiti è diventata una battaglia
· Improvviso calo del rendimento scolastico
· La coppia è spesso in contrasto e i figli sembrano risentirne.
Può capitare che il genitore si trovi dubbioso sugli atteggiamenti da assumere, o che la sua reazione non produca i risultati che si desiderano.
Quindi che fare?
Talvolta basta qualche incontro con un professionista per chiarirsi le idee e riacquistare fiducia e sicurezza.
Obiettivo
Permettere alla famiglia, ai genitori e al bambino, di raggiungere benessere, serenità e armonia.
Come lavoro
Attraverso gli incontri, che possono essere individuali (è il caso, per esempio, di un genitore separato o vedovo), di coppia o di gruppo, o alternati.
Può presentarsi anche la necessità di incontrare il bambino per conoscerlo meglio. Si intraprendono dunque percorsi differenti e personalizzati, in base alla situazione. Gli incontri alterneranno momenti di approfondimenti sul proprio ruolo genitoriale e sull’apprendimento di metodi e strumenti per agevolare la costruzione di una relazione armoniosa per tutta la famiglia.
Dott.ssa Maria Angela Corrias
Psicologa clinica, esperta in psicologia dello sviluppo e dell’educazione.
Esperta in Adozioni internazionali e affido.
Mariangela Corrias
Non è possibile evitare esperienze sgradevoli o dolorose, ma possiamo decidere come affrontarle, come gestire le difficoltà e che tipo di persone vogliamo essere.
La RELAZIONE CON IL FIGLIO ADOLESCENTE
Talvolta c’è bisogno di un intervento più specifico. Nella preadolescenza e nell’adolescenza le problematiche che il ragazzo o la ragazza devono affrontare si diversificano e si complicano. Le domande sul proprio ruolo nel mondo, sul proprio corpo che cambia, nuovi pensieri e nuove riflessioni, la relazione con i genitori che spesso si complica, ma soprattutto le emozioni diventano più intense e la capacità di affrontarle e gestirle sembra diminuire.
Tutto questo fa parte di una normale fase evolutiva, ma talvolta si presenta la necessità di un intervento più approfondito e specifico.
Le problematiche che possono presentarsi sono tante:
• La relazione con il proprio corpo sembra complicarsi.
• Ritiro sociale.
• Irritabilità, nervosismo, ansia che aumentano.
• Comportamenti anomali rispetto al cibo o al sonno.
• Maggiore disinteresse nei confronti delle attività svolte fino a quel momento (scuola compresa).
• Litigi con i genitori, incomprensioni.
Difficilmente a quell’età ci si confronta con i genitori o si chiede aiuto. È l’adulto che con attenzione e sensibilità, deve far caso ai cambiamenti nel comportamento del figlio o della figlia, perché spesso sono proprio eventuali cambiamenti i possibili segnali di un disagio.
Anche in questo caso il percorso viene diversificato in base alla situazione e in ogni caso si prevede il coinvolgimento con i genitori. Occorre ricordare tuttavia che sarà sempre l‘adolescente il fulcro del percorso e sarà con lui/lei che verranno concordati temi e contenuti da condividere con loro.
LE EMOZIONI DEI NOSTRI FIGLI
- Sei sicuro di saper gestire le emozioni dei tuoi figli?
- Tuo figlio si arrabbia e non sai come reagire se non arrabbiandoti anche tu con lui?
- Lo vedi deluso, o triste, e vuoi essere aiutata a capirlo?
Ci fanno paura, le emozioni. Soprattutto quelle intense, quelle che ci travolgono, talvolta all’insaputa della nostra parte razionale che sembra dover controllare tutto, sapere tutto, gestire tutto.
Ci fanno paura quando sorgano dento di noi, ma ancora di più quando le vediamo nei nostri figli. Le vediamo esplodere, incontrollate: la paura, il pianto, la rabbia, la delusione. Pensiamo di farcela quando siamo noi a sperimentare rabbia, ma quando sono loro, i nostri figli, ci sentiamo fragili e impotenti.
La cosa più facile da fare è, nella migliore delle ipotesi, cercare di ragionare con loro: “non devi aver paura, vedi, non c’è motivo” o “che bisogno hai di arrabbiarti?”. Nella peggiore, ci facciamo travolgere dalla loro rabbia, o dalla loro paura. Così ci scopriamo esclamare: “Non urlare!”, naturalmente urlando.
Ma siamo sicuri che siano le reazioni più utili, quelle più funzionali? Forse no, lo sentiamo dentro di noi, ce e rendiamo conto, ma non sappiamo che fare.
Come reagire di fronte al bambino spaventato o al ragazzo che urla sbattendo la porta della sua stanza? O al bambino che ha una paura che sembra immotivata e che non riusciamo a gestire?
GRUPPI IN FORMAZIONE
Organizzeremo un ciclo di incontri per genitori e educatori, per imparare metodi alternativi che ci permettano di reagire con consapevolezza e migliorare la qualità della relazione.
Impariamo a sperimentare in prima persona metodi e tecniche per gestire le emozioni e aiutare i nostri figli a fare altrettanto, attraverso strumenti straordinariamente semplici ed efficaci!
Un’occasione per confrontarsi e condividere dubbi ed esperienze, per ricevere suggerimenti utili e consigli su come imparare ad ascoltare e ascoltarsi, per reagire con fermezza ed empatia e trasformare i conflitti in occasione di crescita e opportunità di miglioramento!
